me(n)
Il progetto fotografico di nudo me(n), io/uomini, non parte dal fotografo, ma dal soggetto. Fare i conti con il proprio corpo, nel mezzo del proprio cammin di vita, è il presame che ha fatto coaugulare le riflessioni che sostengono la serie. Da tempo l’uomo cerca di decodificare i rapporti numerici che sottendono al bello. Le proporzioni del corpo, fin dagli egizi, sono suddivise e misurate in canoni, in proporzioni auree, in Modulor. Misure e proporzioni che cercano di afferrare e bloccare il bello e che possono diventare una gabbia che ostacola l’accettazione del proprio corpo. Il punto di vista da oggettivo a soggettivo attraverso l’obiettivo di una fotografa, donna, tramite e fonte creativa del processo di visione. Il corpo di un uomo nudo, uno spazio grigio, maschile, un cubo di metallo proporzionato con il Modulor di Le Corbusier che diventa riferimento, gabbia, sostegno, prigione. Lo sguardo di una donna che diventa punto di vista da dove le proporzioni perdono l’assurda bugia dell’assoluto e tornano umanamente relative e soggettive.
Alex Cendron
NUDO È CHI NUDO FA
Se vuoi entrare a vedere la mostra
mettiti a nudo dicendomi il tuo nome.